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sab 02 dic

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Teatro San Leonardo

Un Ballo Liscio

Con Riccardo Tesi: organetto diatonico Claudio Carboni: sassofono Nico Gori: clarinetto Maurizio Geri: chitarra e voce Roberto Bartoli: contrabbasso Massimo Tagliata: pianoforte e fisarmonica Gianluca Nanni: percussioni Quartetto d’archi Alborada Ingresso libero, su prenotazione

Un Ballo Liscio
Un Ballo Liscio

Orario & Sede

02 dic 2023, 21:00

Teatro San Leonardo, Via S. Vitale, 63, 40125 Bologna BO, Italia

Info sull'evento

Prenotazioni: clicca qui

Un viaggio attraverso un secolo di storia del ballo popolare italiano per eccellenza: il ballo liscio.

Un’orchestra multietnica, composta da alcuni dei musicisti più rappresentativi della scena etnica, classica e jazz, rivisita, con rigore e spregiudicatezza, le melodie e i ritmi che hanno fatto danzare intere generazioni di italiani, dagli echi classici di Carlo Brighi alle atmosfere bandistiche del Concerto Cantoni alle aperture jazzistiche di Gorni Kramer, senza dimenticare le contaminazioni etniche delle varianti regionali, bolognesi e le sonorità romagnole di Secondo Casadei.

Un’occasione per riscoprire il suggestivo impianto melodico, il virtuosismo strumentale, le affascinanti combinazioni timbriche e gli aspetti più celati e seducenti di un genere musicale immeritatamente sottostimato.

La storia

Liscio è sinonimo di ballo popolare e designa un genere musicale che a tutt’oggi vanta un enorme diffusione sul tutto il territorio nazionale.

A tale popolarità corrisponde però un‘ immagine riduttiva e stereotipata.

Un’analisi più approfondita della sua storia ci pone invece di fronte ad un fenomeno ampio e articolato; infatti, il liscio vanta tradizioni colte, nasce nell’800 sulla scia della scuola viennese di Johann Strauss, della grande moda di valzer, polka e mazurka che dominò in quel periodo il ballo in ambiente borghese, per poi scendere nelle classi popolari e sancendo così il progressivo e definitivo passaggio da forme di danza collettiva al ballo di coppia.

Piccole orchestre di violini, di mandolini, bande e bandelle di strumenti a fiato, quintetti di ocarine, costituirono un serbatoio di strumentisti alfabetizzati che, insieme ai musicisti di tradizione orale, furono pronti a integrare e a diffondere questo repertorio

Nel corso della sua lunga storia ha poi subito continue evoluzioni assimilando nuovi ritmi d’importazione (tango, beguine, paso doble etc.), introducendo nuovi strumenti (fisarmonica, sax, batteria, chitarra…) e contaminandosi con il jazz, la musica leggera e la canzone.

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