
Rumì, viaggio in una Romagna incantata
3 agosto
Castelbolognese, Molino Scodellino, via Canale 7
19.00 visita al Molino
21.15 spettacolo con Luisa Cottifogli, Gabriele Bombardini, Andrea Bernabini
Prenotazioni escursione
339 6487370, scodellino@gmail.com
Info
351 6812880 - framusicaenatura@gmail.com
Il Molino Scodellino deve il suo nome probabilmente alla “scudella” di farina che il mugnaio tratteneva per la molitura. E’ l’ultimo esempio esistente dei molini che nel 1400 erano stati costruiti sul canale detto appunto “dei molini”.
Il nostro Mulino fu quindi probabilmente costruito sul finire del 1300, pochi anni dopo la fondazione del Castello.
Per quanto riguarda l'impianto di macinazione, esso si è mantenuto pressoché invariato dal 1400 fino ai primi decenni del 1900. Consisteva in due palmenti per la macinazione dei cereali, ognuno dei quali era azionato da una ruota idraulica chiamata "ritrecine".
Naturalmente, nei macchinari, c'è stata un'inevitabile evoluzione nel tempo per migliorarne il rendimento: nel 1935 le vecchie ruote idrauliche furono abbandonate per essere sostituite da una più efficiente turbina tipo Francis che comportò la modifica del movimento del banco macine con coppie coniche di ingranaggi e l'introduzione di un buratto a forza centrifuga per separare il "fior di farina" dalla crusca e dal cruschello.
Il Mulino è stato recentemente ristrutturato con una bella interazione fra il comune di Castel Bolognese e l’associazione Amici del Molino Scodellino, associazione alla quale è affidata la gestione e la valorizzazione del luogo. Nel Mulino viene attualmente prodotta la farina come una volta.
In questo luogo storico legato all’acqua e alla pianura romagnola andrà in scena “Rumì, viaggio in una Romagna incantata”, un progetto immaginifico che l’autrice vocalist Luisa Cottifogli porterà assieme a Gabriele Bombardini alle chitarre e live electronics e assieme all’artista Andrea Bernabini che ne curerà il video-mapping.
‘E Rumì d’Santa Mareja’, il Romeo di Santa Maria, come lo chiamava la gente, era un viandante realmente esistito a metà ‘800 sulle strade della bassa romagnola ed è a lui che è ispirato questo viaggio musicale e visivo fra tradizione e contemporaneità in una Romagna fantastica.
Rumì è infatti un concerto immerso in suggestive video-installazioni e antichi racconti, che unisce magicamente suoni contemporanei e parole di un mondo passato. Lo spettacolo è la versione live del disco omonimo uscito nel 2006 per la Forrest Hill Records con la preziosa collaborazione di Leo Z. I testi dei brani di Rumì, in dialetto romagnolo, sono tratti dal repertorio poetico dei primi del ‘900 (Nettore Neri, Lino Guerra) e da un repertorio tradizionale di ninnananne, filastrocche, dirindine, canti di lavoro che Luisa ha conosciuto grazie all’opera etnomusicologica - letteraria di Giuseppe Bellosi. Nomination al “Premio Tenco”, il cd è stato insignito del “Premio Imola in Musica 2006″.
Luisa Cottifogli è una cantante dalla voce straordinaria, con alle spalle un bagaglio artistico che si è arricchito con lo studio e la sperimentazione di approcci diversi alla vocalità, dalla musica antica al jazz, dall’opera contemporanea alle musiche tradizionali del mondo e in particolare a quella indiana, che ha potuto conoscere da vicino grazie ad una borsa di studio. Un curriculum artistico che pochi musicisti italiani possono vantare: collaborazioni con Ivano Fossati, Teresa De Sio, Lucio Dalla, Giovanna Marini, The Chieftains, Andrea Parodi, Riccardo Tesi, vocalist per 5 anni del gruppo Quintorigo col quale incide vari lavori discografici. Il suo ultimo progetto discografico “Come un albero d’inverno” (uscito per Visage Music e prodotto assieme a Gabriele Bombardini), nel quale predominano le voci, è dedicato al Nord, alle montagne e metaforicamente alla dura vita dell’essere umano.